Giocare con un giocatore singolo

Giocare con un giocatore singolo è ancora divertente?

La combinazione narratore e singolo giocatore è fattibile e divertente oppure il gioco di ruolo richiede la presenza al tavolo di almeno 3 o 4 persone?

Nella mia esperienza è divertente e stimolante sia per il narratore, che deve cambiare approccio e strategie che per il giocatore che può sviluppare il personaggio in modi più approfonditi.

Cyberpunk red

Cyberpunk red 2048

Vediamo adesso qualche strategia che potrebbe rendere questa esperienza positiva

Sviluppare a fondo i luoghi e i personaggi non giocanti (PNG)

Il cambiamento continuo del viaggio rischia di rendere alienanti partite in singolo.

Conviene dettagliare un luogo e i suoi abitanti da cui far partire e tornare il personaggio.
Può essere una città, un castello o se piace viaggiare una carovana o un’astronave ma avere un luogo al tempo stesso familiare e la cui modifica renda l’idea del passare del tempo diventa un grande aiuto per lo sviluppo del personaggio giocante.

Foto o disegni dei posti e dei PNG sono ancora più necessari del solito. Magari anche qualche elemento fisico, come repliche di monete e gioielli, stoffa da far toccare e suoni da lasciare di sottofondo.

Anche avere PNG riconoscibili non solo dai nomi ma dal modo di parlare o di comportarsi rende più facile sviluppare relazioni e reazioni che danno consistenza alla partita. E sono ottimi spunti per le avventure, dall’amico da salvare al PNG scomparso.

Nathan Fillon e il GDR di Firefly

Nathan Fillon e il GDR di Firefly

Valutare bene gli incontri

Nel preparare scontri quasi tutti i giochi prevedono di avere di fronte un gruppo di giocatori e la sinergia di diversi personaggi è più efficace di un singolo personaggio potente. Provate ad immaginare in D&D 4 personaggi di primo livello oppure un personaggio di quarto livello.

Quindi i normali sistemi suggeriti dai giochi per bilanciare gli incontri, specie se il gioco prevede livelli di potenza, non funzionano bene. Come soluzione si potrebbe ridurre il numero degli avversari oppure ridurre proprio le situazioni di confronto fisico.

Come alternativa si potrebbe bilanciare dando al personaggio una maggiore versatilità. Ad esempio nei giochi che prevedono le classi combinando tutti i poteri di due classi per livello (compresi i punti vita) oppure inserendo un paio di NPC (magari da scegliere di volta in volta da un gruppo) che sono indipendenti e gestiti dal narratore tranne che nei combattimenti dove vengono usati direttamente dal giocatore.

Compagni d'avventura

Dove avrò preso l’idea?

Approfondire e sviluppare il personaggio

Sia lavorando sul background che ponendo il personaggio di fronte a scelte difficili o dilemmi morali possiamo approfondire e sviluppare il nostro protagonista. Ma anche trovando e inserendo in partita gli interessi del personaggio o dedicare una sessione al rapporto conflittuale con il fratello può aiutare a rendere l’esperienza di gioco memorabile.

Rendere insomma il fulcro della partita non l’avventura (che in gruppo diventa il necessario terreno comune) ma il personaggio (e anche il giocatore). Insomma una sessione passata in una taverna a studiare gli avventori non è tempo perso se il giocatore e coinvolto.

Legare l’avventura agli interessi del personaggio

Molto spesso ci si trova a giocare in avventure poco interessanti per il personaggio o estranee alle sue motivazioni per rimanere nel gruppo.

Ma in solitario è una scelta decisamente sconsigliata anche se il narratore ha proprio pronta quell’avventura bellissima. Nel bosco. Di puro combattimento. Quando il giocare è un ladro con la passione del gioco d’azzardo.

Q double facepalm

Q deve duplicarsi per esprimere il suo disappunto.

Meglio scegliere due o tre storie semplici e proporle simultaneamente al giocatore e vedere dove sceglie di andare per poi proseguire su quella strada.

Conclusioni

Gestore un giocatore singolo non è la stessa cosa di gestire un gruppo di persone, per quanto banale e ovvio possa sembrare e richiede delle strategie, possibilmente valutate prima.

Anche le solite ricompense (dai punti esperienza agli oggetti magici) sono meno determinanti nel segnare la crescita del personaggio quando ci si focalizzi sui rapporti personali e sui successi di prestigio.

Adattarsi, improvvisare e raggiungere l’obiettivo (come diceva Clint Eastwood nel film Gunny).

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